Storia & Simbologia

IL PENTACOLO

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Il Pentacolo, uno dei più antichi e diffusi simboli pagani, era noto già a Pitagora ed ai suoi discepoli che lo indicarono come l’emblema mistico della perfezione poiché lo si può creare utilizzando un’unica linea chiusa ed intrecciata: esso infatti è rappresentato da una stella a cinque punte racchiusa in un cerchio.
Proprio perchè la sua datazione risale a tempi remotissimi, a questo simbolo sono stati attribuiti diversi significati nel corso dei secoli.
Il suo nome sembrerebbe derivare da “panta”, e non “penta”, come erroneamente si è portati a pensare, e “kleos”, che in greco significano “azione gloriosa che comprende il tutto” e quindi giustificherebbe in qualche modo le proprietà di portafortuna e di amuleto attribuite a questo simbolo.
Gli antichi Druidi lo utilizzavano come simbolo supremo delle Luce spirituale, inviata da divinità superiori, e credevano che le cinque punte rappresentassero i doni che queste divinità avevano fatto all’uomo per poter vivere sulla terra.
I doni del popolo celtico che venivano rappresentati erano di natura fisica, con connotazioni magiche: una pietra del destino, una spada invincibile, una lancia magica e il calderone del dio del mare.
Esso esprimeva anche i cinque gradi del rito iniziatico, e ancora la triplice dea, rappresentata nelle tre punte superiori mentre le inferiori significavano rispettivamente la fertilità e la divinità fatta uomo.
Successivamente però le cinque punte assunsero un significato più spirituale e maggiormente legato all’uomo.
In epoca classica esso divenne il simbolo del culto di Venere. Il pentacolo venne utilizzato come legame con questa dea, perchè si osservò che il pianeta Venere, girando sulla propria ellissi tracciava ogni otto anni un pentacolo perfetto: ed ecco riapparire il significato di perfezione già noto secoli prima.

In quest’epoca però ci si spinse oltre, fino ad arrivare a considerare ognuna delle cinque punte come uno degli elementi su cui si basano le leggi dell’Universo – terra, aria, acqua, fuoco e spirito – racchiuse dal tutto, l’Universo appunto.
Il Pentacolo divenne quindi una rappresentazione del microcosmo umano legato all’unicità della creazione, e le cinque punte divennero la rappresentazione di come i cinque elementi si organizzino tra loro creando ciò che la Fonte Divina comanda. In questo modo il rapporto degli elementi interni al Pentacolo riflette i processi si cui si basa l’intero Universo.
Gli studiosi di quest ‘epoca spiegarono come lo spirito divino fosse sceso nell’acqua, a dar vita ai primi esseri, che poi si sono evoluti occupando la terra e l’aria. La terra simboleggia il massimo grado si sviluppo e di evoluzione, che però può raggiungere un alto grado di degenerazione quando l’uomo si allontana dallo spirito e degrada appunto verso il basso, rappresentato dal fuoco. Solo a questo punto l’essere umano riconosce l’importanza della spiritualità, e vi fa ritorno in un perfetto ciclo continuo con l’Uno cosmico.
Il cerchio che contiene il Pentacolo è appunto l’Uno, l’Universo, il Tutto infinito.

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